Il giovane Berlusconi, ti sei mai chiesto davvero cosa vuole comunicare? La serie Netflix scioglie finalmente tantissimi nodi
La serie Il giovane Berlusconi, ha un messaggio ben preciso che vuole comunicare. Ecco la verità e tutti i dettagli
Silvio Berlusconi, nato a Milano nel 1936, è stato un imprenditore e politico italiano, quattro volte Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana e fondatore del gruppo Fininvest. La sua carriera è iniziata come imprenditore edile, prima di sviluppare interesse verso il settore della comunicazione.
Nel 1976, rilevò Telmilano, una televisione milanese, alla quale poco dopo diede il nome di Canale 5, che lentamente si è trasformata in rete televisiva nazionale. Dopo due anni, costituì Fininvest, una holding con la quale coordinò sia la sua attività economica che finanziaria.
Successivamente acquistò Italia 1, “rubando” anche alcuni conduttori dalla Rai, fino ad allargare i suoi confini comprando anche canali francesi, tedeschi e spagnoli. Da ricordare, inoltre, il suo importante contributo nel mondo della politica dove ha esordito nel partito Forza Italia, da lui fondato, fortemente sostenuto dal Partito Socialista Italiano.
Una “discesa in campo” storica che ha segnato per sempre la Storia dell’Italia a ogni livello. Diventò Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1994 e lo rimase fino al 1995. Ritornò a coprire la stessa carica dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 al 2011.
Il giovane Berlusconi, la serie dedicata al Premier
Il giovane Berlusconi è una docuserie realizzata prima della morte del Cavaliere, disponibile su Netflix che racconta le tappe fondamentali della sua vita, dall’ascesa prima imprenditoriale e poi politica, fino alla sua scomparsa.
Carlo Freccero, Fedele Confalonieri, Adriano Galliani, Achille Occhetto, Giovanni Minoli, Iva Zanicchi, Marcello Dell’Utri, Stefania Craxi, Pino Corrias si alternano a commentare, ad eccezione di Corrias perlopiù affettuosamente, filmati d’archivio, materiale documentario che, insieme alle parole di chi c’era, ricostruisce la storia berlusconiana tra anni Settanta e la vittoria della neonata Forza Italia sulla coalizione di centro sinistra guidata da Rutelli, alle elezioni del 1994.
Il messaggio della serie, Il giovane Berlusconi
La docue-serie Netflix, può essere visionata per comprendere le chiavi di risoluzione di un interrogativo decisamente attuale su quanto, dopo la morte biologica di Berlusconi e il suo declino politico, resta del berlusconismo oggi. Apparentemente sembra non esserci più, e invece Il giovane Berlusconi ci fa venire il dubbio che l’imprenditore charmant, “l’uomo che ci sapeva fare”, abbia non solo intuìto che qualsiasi aspetto della vita, materiale e immateriale, poteva produrre business e che il cinema e la televisione non dovevano essere più trattate (e tutelate) come discipline artistiche sacre bensì come cornici pubblicitarie (“tutto ciò che accade intorno alla pubblicità”), ma ugualmente aveva previsto come tale modello sarebbe sopravvissuto alle trasformazioni sociali e mediali.
Dopo tutto, basti pensare alla particolare declinazione della società dello spettacolo che è il mondo degli influencer, non sembrano esserci differenze sostanziali rispetto al ribaltamento di paradigma operato da Berlusconi a suo tempo: i contenuti social s’incardinano sulla necessità di vendere, spesso occultamente, un prodotto.