Ami le montagne ma possono ridurti malissimo: rischi danni gravissimi | Se vuoi sfidare la sorte devi provarci
Per gli appassionati della montagna, attenzione a questa i rischi di farsi davvero male sono altissimi. Ecco i dettagli
La montagna può essere definita come un semplice rilievo di 1500 metri o come una imponente vetta di 8000 metri. In montagna non ci sono esclusioni può andarci chiunque, l’alpinista, il provetto arrampicatore, lo scalatore di professione, la persona anziana, il bambino, e anche chi è affetto da patologie croniche.
La domanda però è: “Davvero tutti possono andare in montagna? Esistono dei limiti?”. L’ aria di montagna è sicuramente salutare a differenza di chi vive in città costretto a respirare tanto smog, ma per rispondere al meglio a queste domande la competenza è della “Medicina della Montagna”, una disciplina (iperspecialistica) capace di intervenire anche nei riguardi di chi si avventura per scalate più o meno impegnative.
E’ chiaro però che in questo settore specifico sono richieste competenze ed esperienza tali da garantire cure ed assistenza adeguate. Infatti, sono sempre più numerosi gli appassionati della montagna che per vacanza o lavoro si recano a media e alte quote.
In genere, prima di inerpicarsi o di scalare quelle che possiamo definire “i tetti del mondo”, molti si rivolgono (o almeno dovrebbero) al medico di medicina generale (MMG) per avere consigli su igiene, prevenzione e cura delle principali patologie legate, ad esempio, all’ipossia (carenza di ossigeno nell’organismo) e ad altri fattori climatici della montagna (freddo, irradiazione solare, etc.).
Alcuni consigli per scalare le vette
Come prima cosa, è fondamentale possedere l’attrezzatura adeguata. Su ghiacciaio bisogna calzare i ramponi, avere con sé una piccozza e procedere legati in cordata. Il pericolo principale di questo ambiente sono infatti i crepacci, spesso profondi anche decine di metri, in cui è facile cadere a causa del cedimento della neve che li ricopre. Il secondo fattore da tenere sempre in considerazione è il meteo. Quando si sale in cima ad una vetta, è bene monitorare sempre le condizioni meteorologiche che possono variare molto rapidamente, passando in pochi minuti da cieli sereni a rovesci di pioggia, grandine o neve.
Infine, ultimo no per importanza, vi è il problema che più di tutti costringe gli alpinisti a fare dietrofront durante un’ascensione in quota: il mal di montagna. Si tratta di una specifica patologia che colpisce l’organismo umano in occasione di bruschi cali della pressione atmosferica, come nel caso di un aumento rapido dell’altitudine. Nelle sue forme più blande causa spossatezza, cefalea, insonnia e nausea fino a evolvere in edema cerebrale o polmonare che possono risultare fatali. Il mal di montagna si può prevenire in maniera piuttosto valida con l’acclimatamento, soprattutto a quote relativamente basse come i 4000 metri, cioè lasciando all’organismo il tempo di abituarsi all’aumento di quota. In sostanza scalare una montagna può essere bellissimo ma va fatto sempre con prudenza!.
Attenzione a questa vetta, il rischio è altissimo
In Cina vi è il Monte Tai che sorge a più di 1500 metri di altezza. Per raggiungere la loro vetta, le persone devono superare una sfida impressionante: 6600 gradini.
La vista da lassù è una delle migliori in assoluto, ma tutti quelli che riescono ad arrivare in cima, si ritrovano con la tremarella alle gambe. Molti infatti vengono riportati indietro su delle barelle. Quindi ponete particolare attenzione a questo monte!