Queste cartelle esattoriali non si pagano: ecco quali sono.
Le cartelle esattoriali sono una sorta di solleciti di pagamento inviati a chi non ha pagato i propri debiti con lo Stato, gli enti pubblici, le Regioni, le Province, i Comuni. Sono quindi una sorta di “ultimo avvertimento” a corrispondere l’importo che viene indicato entro 60 giorni dalla notifica della cartella.
In caso contrario, l’Agente per la riscossione intraprende alcune azioni legali che consistono nel pignoramento dei beni, nell’ipoteca sugli immobili, nel fermo amministrativo delle auto o delle moto.
Il destinatario della cartella ha tempo fino a 60 giorni per pagare ma cosa succede se non si paga? Alcune sentenze – anche della stessa Cassazione – hanno stabilito che il termine generale di prescrizione di tutte le cartelle esattoriali è di 5 anni mentre la tesi maggioritaria invece assegna a ciascuna cartella un termine diverso a seconda del tipo di somma riscossa.
In particolare: cartelle Irpef, Iva, Ires, Irap, canone Rai, imposta di bollo, imposta di registro, imposta ipotecaria, contributi per camera commercio: 10 anni di prescrizione; cartelle per multe stradali, sanzioni amministrative, contributi previdenziali Inps, contributi assistenziali Inail, Imu, Tasi, Tari, Tosap: 5 anni; cartelle per bollo auto: 3 anni.
A quanto pare le cartelle esattoriali non si pagano nemmeno con la rottamazione, le sanatorie e i condoni. Con la rottamazione i contribuenti hanno la possibilità di pagare a rate: il piano prevedeva fino a 18 rate trimestrali dal 2023 al 2027. La recente riforma fiscale però ha introdotto importanti modifiche anche nelle regole della riscossione.
Ci saranno delle importanti novità a partire dal 2025: tra queste, spicca il discarico automatico delle cartelle esattoriali non riscosse. Una buona notizia che prevede la cancellazione d’ufficio delle cartelle non riscosse entro cinque anni. Tuttavia, per alcuni contribuenti il termine sarà ancora più breve, arrivando a soli sei mesi.
Che cosa succederà dal 2025 in poi? A partire da gennaio 2025, in tutti i casi in cui l’Agenzia stabilisca l’impossibilità di agire nei confronti di un contribuente, la cartella sarà eliminata dall’estratto di ruolo del contribuente stesso.
Un esempio è quello di una cartella del Bollo auto che potrebbe essere cancellata e il debito ricondotto alla Regione di competenza. Lo stesso processo si applicherebbe ai Comuni per tasse come TASI, TARI o IMU, o all’Agenzia delle Entrate per l’IRPEF.