È shock per chi sperava di poter usufruire del Superbonus edilizio: il governo resetta il timer, ancora poche ore per ottenerlo.
Hanno solo poche ore coloro che hanno optato per la cessione del credito o lo sconto in fattura relativamente al Superbonus e agli altri bonus edilizi.
Con il termine ultimo per inviare la comunicazione alla Agenzia delle Entrate, chiunque abbia trascurato o commesso errori in questa procedura si troverà ad affrontare conseguenze significative.
La scadenza imminente ha generato una corsa contro il tempo per quei contribuenti che devono ancora adeguarsi alle nuove normative o correggere eventuali errori commessi nelle dichiarazioni precedenti.
Non c’è più tempo per esitare, ma soprattutto per commettere errori: dopo questa data ti toccherà rinunciare a tutto.
Coloro che non rispetteranno il termine del 4 aprile saranno costretti a pagare direttamente la fattura per poi poter detrarre le spese dalle imposte nella dichiarazione dei redditi, dilazionando così il rimborso su più anni. Tuttavia, questa opzione non sarà disponibile per coloro che hanno redditi bassi e non devono pagare imposte. Una delle novità introdotte dal nuovo decreto è l’abolizione della remissione in bonis, una possibilità precedentemente disponibile per correggere eventuali errori nelle comunicazioni di cessione del credito. Questa misura, introdotta nel 2022, consentiva agli utenti di rettificare eventuali errori senza dover affrontare sanzioni significative. Tuttavia, a partire da quest’anno, non sarà più possibile apportare correzioni o integrazioni alle comunicazioni già inviate.
Il governo ha giustificato questa decisione sulla base di considerazioni temporali ed economiche. Consentire la remissione in bonis avrebbe permesso ai beneficiari di posticipare l’invio delle comunicazioni fino al 15 ottobre 2024, estendendo così il periodo di utilizzo dei bonus edilizi. Tuttavia, il governo ha preferito avere un quadro più chiaro delle risorse disponibili fin da subito, senza ulteriori ritardi.
È importante notare che il nuovo decreto non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti avvenuti nell’Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nel 2009, per gli interventi effettuati dopo il 24 agosto 2016. In questi casi, è prevista una deroga fino a un limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 70 milioni dedicati agli eventi sismici del 2009. Per quanto riguarda il Superbonus, è stata confermata la possibilità di continuare ad applicarlo nelle aree colpite dai terremoti. Tuttavia, è stato annunciato uno stop alla compensazione dei crediti per coloro che hanno debiti con l’Agenzia delle Entrate.
Il nuovo decreto introduce importanti cambiamenti nelle modalità di comunicazione della cessione del credito e dello sconto in fattura, con l’abolizione della remissione in bonis e il chiarimento delle disposizioni relative alle aree terremotate. Coloro che sono coinvolti in questi processi devono assicurarsi di conformarsi alle nuove normative entro il 4 aprile 2024 per evitare possibili sanzioni e complicazioni future.