Volete sapere qual è il frutto più contaminato al mondo? Ecco la scoperta del secolo.
Vi state chiedendo se esiste una dieta per non ingrassare e rimanere in forma? Siamo a primavera e giustamente ognuno di noi sta pensando che l’estate e la prova costume si stanno avvicinando.
La primavera però porta con sé dei cibi che aiutano tanto a sgonfiarsi e a stare bene. Per esempio le fragole sono il simbolo della primavera e fanno molto bene al sistema immunitario: sono ricche di vitamina C, antiossidanti e fibre, che favoriscono la salute del sistema immunitario, la digestione e la salute della pelle. Poi ci sono gli asparagi che sono un vero e proprio toccasana per i reni.
Non sono solo ottimi mangiati da soli cotti con un po’ di sale, ma sono ottimi anche all’interno di un piatto di risotto. Gli asparagi sono una fonte eccellente di vitamine A, C, E e K, oltre a fornire folati e minerali come ferro e calcio.
Inoltre, sono noti anche per le loro proprietà diuretiche e depurative, che favoriscono la salute renale. Gli spinaci non sono solo ricchi di ferro ma di vitamine A, C, K e acido folico, nonché di minerali come il calcio.
Nel 2022, sono stati analizzati 6085 alimenti provenienti da agricoltura convenzionale e biologica. Sono stati presi in considerazione campioni di origine animale e vegetale.
Dal rapporto emerge che il 59,18% degli alimenti risulta regolare e privo di residui. Nel 39,21% dei campioni analizzati, invece, sono state rilevate tracce di uno o più residui di fitofarmaci con una percentuale di monoresiduo pari al 15,67%, contro un multiresiduo del 23,54%.
Le tipologie di alimenti più colpite dalla presenza di fitofarmaci sono tre. Ecco la lista in ordine decrescente: pere (84,97%), pesche (83%), mele (80,67%). Anche nella frutta esotica è stata riscontrata la percentuale più alta di irregolarità, pari al 7,41%. Dato nettamente superiore alle altre tipologie di alimenti.
Per quanto riguarda i residui nelle pere, nei laboratori italiani sono stati analizzati 153 campioni di pere. Di questi, l’84,97% contiene almeno uno o più residui di fitofarmaci. In più, sono state riscontrate fino a 22 categorie diverse di pesticidi. Tra le matrici frutticole, quelle a totalizzare la percentuale più alta di campioni aventi più residui sono state sicuramente le pesche (71,66%), le pere (64,71%), l’uva (62,20%).