Puoi dire addio ai tuoi risparmi: l’Agenzia delle entrate ha rivoluzionato tutto
L’Agenzia delle Entrate ha preso una decisione importante, da adesso cambierà tutto: ecco cosa è previsto e tutti i dettagli
Il periodo delle dichiarazione dei redditi può sembrare ancora lontano eppure, importanti novità sembrano riguardarlo.
Oggetto di rivoluzione saranno i nuovi 730 del 2024 o i nuovi modelli Redditi PF del 2024. Non si tratta di nuove normative, nuove tasse o di cambi di modalità di presentazione ma di qualcosa che ogni anno coinvolge sempre molti contribuenti.
Nello specifico si fa riferimento all’ incapienza fiscale sopraggiunta. Infatti ci sono contribuenti che investiti da questa grave crisi economica hanno perso il lavoro o hanno visto drasticamente ridursi lo stipendio percepito dal loro lavoro.
Purtroppo, le conseguenze negative di questi danni economici stanno colpendo tutti i settori, nessuno escluso. E’ quindi necessario capire come fa chi deve recuperare detrazioni IRPEF se le tasse che paga un contribuente sono sempre di meno perché guadagna meno? Leggiamo nel dettaglio cosa è previsto.
730 nel 2024: spese detraibili
In linea generale rimangono confermate le spese detraibili nel modello 730, soprattutto quelle maggiormente diffuse. Per esempio, ci sono le spese sanitarie, quelle relative agli interessi sui mutui, quelle assicurative ma anche quelle delle opere di ristrutturazione di casa. Una piccola differenza vale per le spese sanitarie e le spese di ristrutturazione, infatti, le prime vengono recuperate nello stesso anno di dichiarazione, le seconde invece, dal momento che si tratta di cifre maggiori, la detrazione è spalmata in più anni di dichiarazione.
Il modello 730/2024 così come il modello Redditi PF/2024, faranno riferimento a redditi e spese del 2023. Ma potrebbero anche portare avanti vecchie detrazioni relative a vecchie opere di ristrutturazione. Sorge un dubbio per quanto riguarda i contribuenti entrati in crisi nel 2023: come fa a recuperare le spese sostenute a cui avrebbe diritto? Vedremo nel prossimo paragrafo i contribuenti che perderanno ciò che gli spetta senza possibilità di intervenire.
Addio detrazione: quello che è previsto
Ogni anno un contribuente ha diritto a detrarre la quota spettante nei limiti dell’IRPEF lorda che versa nello stesso anno a cui la dichiarazione dei redditi fa riferimento. Per esempio, un contribuente che deve recuperare 15.000 euro di spese di ristrutturazione in rate di uguale importo per 5 anni di dichiarazione dei redditi consecutivi (3.000 euro annui), può trovarsi incapiente in uno di questi anni. Perché magari ha perso il lavoro nel 2023. E come tutti sanno, meno reddito si produce, meno IRPEF si versa.
Secondo ciò che ha previsto l’Agenzia delle Entrate, la quota annuale di detrazione che non trova capienza nell’IRPEF versata, non può essere utilizzata in diminuzione dell’imposta lorda dei periodi d’imposta successivi, né può essere chiesta a rimborso. In altri termini, nulla si può fare e la detrazione viene persa per sempre.