Rivoluzione nel mondo dell’economia: 300 euro in più in busta paga solo per questo | Meloni cambia tutto
Arriva una rivoluzione nel mondo dell’economia: ecco che cosa sta succedendo.
Pietro Ciucci amministratore delegato della società Stretto di Messina ha detto che si punta “al massimo del risultato e il massimo che si può fare è arrivare entro giugno al Cipes e avviare i lavori in estate”. “Stiamo trasmettendo la documentazione appena approvata, il 15 febbraio, dal cda ai ministeri competenti per la conferenza dei servizi e per le valutazioni di impatto ambientale”.
“Noi operiamo in massima trasparenza. Il progetto è stato approvato il 15 febbraio. Prima dell’approvazione non era un progetto definito e non poteva essere pubblicato. In questi giorni tutta la progettazione diventa pubblica con la trasmissione” dei documenti “ai tutti ministeri, Regioni e enti locali competenti per la valutazione in conferenza dei servizi e la valutazione di impatto di impatto ambientale. Tutto il progetto sarà trasparente e a disposizione di tutti”.
Insomma il ponte sullo stretto sarebbe un’opera indagata ancor prima di cominciare da quanto ha detto Salvini.
Matteo Salvini ha puntato il dito contro la Cgil che “dice no a un’opera pubblica che creerà 120mila buste paga nei prossimi anni. Meglio dire di no, che magari qualche operaio lavora e non rinnova la tessera…”. Ma che cosa bolle in pentola ancora per qaunto riguarda l’economia?
L’aumento di 300 euro
I sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno presentato una piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici in scadenza il prossimo 30 giugno dal 2024 al 2027 che riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori. Si fa strada la richiesta di un aumento medio di 280 euro in busta paga sul trattamento economico minimo.
Tra le novità presentate anche la riduzione dell’orario: “Chiediamo che si avvii una fase di sperimentazione contrattuale con l’obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali”. Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera afferma: “Il futuro del lavoro passa attraverso una progressiva adozione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali: ora sta alla lungimiranza della Confindustria e alla politica, alle istituzioni e il Governo raccogliere la sfida. Noi ci siamo, siamo pronti, da tempo”.
Per Fim, Fiom e Uilm, “i cambiamenti epocali della transizione ecologica, digitale e tecnologica insieme ai processi di riorganizzazione e crisi necessitano di risposte inedite per gestire gli effetti occupazionali e per garantire, promuovere ed incrementare buona occupazione e conciliare la vita e il lavoro”.