Test visivo: riesci a trovare l’oggetto tradizionale di questo paese? Solo il 5 % ci riesce
Dall’oggetto che vi facciamo vedere riuscite a riconoscere il nome del paese da cui proviene?
Sapete quali sono gli oggetti tradizionali più tipici che appartengono al nostro paese? Partiamo dalla Sicilia con i pupi siciliani che sono delle tipiche marionette in legno con decorazioni in metallo e stoffa, che si muovono in scena per rappresentare epiche guerre e trame cavalleresche.
Rimanendo in terra sicula abbiamo le maioliche: oggetti preziosi realizzati in ceramica con una lavorazione che avviene interamente a mano. Se volete fare un regalo di questo tipo sarà molto apprezzato. I centri di produzione più attivi si trovano a Sciacca e a Caltagirone. Ora ci spostiamo a Venezia dove ci sono le classiche maschere veneziane e il vetro di Murano. A Napoli invece potete regalare come souvenir dalla città il classico corno portafortuna che tiene lontano le avversità.
A Ischia potete trovare nelle piccole botteghe artigianali cappelli, cesti e bellissimi ventagli in paglia. La rafia è diventato un simbolo dell’isola e i centri più attivi sono sicuramente a Forio e Lacco Ameno.
In Salento la pietra leccese veniva usata per costruire ed erigere chiese e palazzi. Oggi viene utilizzata per creare monili, lampade, orologi da tavolo e oggettistica di vario genere.
Il test dell’oggetto
L’oggetto che vedete rappresentato in foto è una figura leggendaria del folklore di un determinato paese del mondo. Da dove arriva questo oggetto tradizionale? Pochi riescono ad indovinarlo.
Se non lo avete indovinato ve lo diciamo noi: si tratta di un “Gallo di Barcelos”, molto diffuso nei negozi di souvenir del Portogallo. Originario di questo paese e in particolare della città di Barcelos che si trova nel comune del distretto di Braga. Il gallo di Barcelos è protagonista di una storia misteriosa e leggendaria che è avvenuta proprio nella città di Barcelos. In città è avvenuto un crimine e l’autore non era stato ancora trovato finché un pellegrino proveniente dalla Galizia arrivò in città e fu accusato ingiustamente.
Venne poi condannato a impiccagione rimanendo innocente. Prima di essere giustiziato l’uomo ha indicato un pollo arrosto servito su un tavolo dichiarando che se fosse stato impiccato da innocente, il gallo sarebbe resuscitato e avrebbe cantato. Il pollo dopo l’impiccagione dell’uomo si alzò sul tavolo e cominciò a cantare. Il pollo andò verso l’uomo prima che venisse strangolato del tutto e così lo liberarono e poté riprendere il suo cammino di pellegrinaggio.