Re Carlo III, ad un passo dalla tragedia: finalmente spuntano 7 nomi che possono sostituirlo
Re Carlo III si trova in una situazione davvero difficile: ecco chi potrà sostituirlo nelle decisioni.
Re Carlo è il re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri quattordici reami del Commonwealth. Figlio maggiore della regina Elisabetta II e del marito Filippo di Edimburgo, appartiene al casato Windsor, che ha mantenuto tale denominazione per decreto reale anche dopo il matrimonio della madre.
Ha avuto due matrimoni: con Diana Spencer (1981), dalla quale divorziò nel 1996, e con Camilla Shand (2005). È stato Duca di Cornovaglia e Duca di Rothesay dal 1952 e Duca di Edimburgo dal 2021 fino all’ascesa al trono nel 2022. Re Carlo è stato da sempre un grande giocatore di polo rompendosi un braccio durante una partita nel 1990, rimanendo per breve tempo incosciente dopo una caduta da cavallo nel 2001 e trasmettendo tale passione anche al figlio William.
Carlo ha preso parte anche alla caccia alla volpe prima che lo sport venisse abolito nel Regno Unito nel 2005. Sin da quando era giovane è appassionato anche alla pesca del salmone.
Il re è presidente o patrono di più di 20 organizzazioni artistiche, tra cui il Royal College of Music, la Royal Opera, l’English Chamber Orchestra, la Philharmonia Orchestra and Chorus, la Welsh National Opera e la Purcell School.
La tragedia di Re Carlo
Re Carlo ha il cancro e ora ci si chiede chi può sostituirlo nelle decisioni importanti. Il protocollo della famiglia reale prevede alcune figure autorizzate proprio a svolgere le funzioni del sovrano nel caso in cui lui sia impossibilitato anche temporaneamente. Queste figure sono autorizzate a svolgere la maggior parte dei compiti ufficiali del sovrano: possono partecipare alle riunioni del Privy Council, firmare documenti di routine e ricevere nuovi ambasciatori.
Ma chi possono essere i sostituti? William, principe del Galles, Harry, duca del Sussex, Andrea, duca di York e la principessa Beatrice. Ma quale tumore avrebbe Re Carlo? «Durante il recente intervento ospedaliero del Re per un ingrossamento benigno della prostata – è sorto un altro motivo di preoccupazione», si legge nel comunicato.
«Tutti abbiamo subito pensato a un tumore alla prostata, considerato che durante l’intervento vengono anche prelevati campioni di tessuto da analizzare e può capitare che incidentalmente (succede in realtà nel 5% degli interventi di quel tipo), emerga una diagnosi di carcinoma», spiega il dottor Nicola Macchione, urologo e andrologo. «Si tratta però di una eventualità poco frequente, tant’è vero che a questo riguardo è subito arrivata la precisazione che non c’è collegamento fra la neoplasia riscontrata e la prostata».